Apprendo con piacere dalla stampa che in merito alla vexata quæstio” della spoliazione dellOspedale Chiello di Piazza Armerina da parte della ASP 4 di Enna sulla quale si sono stracciate le vesti sia comitati spontanei, sia esponenti politici di tutto larco costituzionale cè stato un sussulto dovuto alla purtroppo tardiva presa di coscienza su quanto stava realmente accadendo.
Da diversi mesi avevo messo in allerta cittadini e amministrazioni tramite sollecitazioni informali, comunicati stampa e con la richiesta di una audizione formale della dott.ssa Fidelio, lattuale manager, presso la Commissione VI dellARS alla presenza dellassessore alla sanità Guicciardi.
Audizione che si è puntualmente tenuta il giorno 28 luglio u.s. e dai cui verbali si può desumere quanto ribadito da parte del sottoscritto in merito alla necessità di potenziamento e di riequilibrio dellospedale piazzese secondo le disposizioni regionali, che prevedono lorganizzazione della gestione rispettando lo schema di ospedali riuniti.
In quella circostanza ho sottolineato che il comportamento della Fidelio andava in direzione del tutto opposta a quanto stabilito dal governo regionale e come possono testimoniare i colleghi deputati presenti e il direttore generale dellassessorato ne ho censurato severamente loperato, chiedendo apertamente di sollevarla dallincarico in quanto del tutto in contrasto sia con le scelte politiche strategiche regionali in materia di sanità, sia con le esigenze reali del territorio.
Purtroppo, il sindaco di Piazza, troppo impegnato a generare confusione su altre questioni, come al solito corre a chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati, farneticando di incatenamenti e altre facezie. Voglio comunque rassicurare i piazzesi per bene che, da parte mia, limpegno a difendere il presidio ospedaliero cittadino e la programmazione di una medicina sul territorio che salvaguardi e valorizzi i servizi e presidi esistenti non sono mai venuti meno e restano una priorità e una responsabilità del mio mandato di parlamentare regionale.
Sono pertanto a disposizione di coloro che intendono proseguire la battaglia di tutela con iniziative politiche e attività concrete, non con inutili annunci ad uso mediatico e propagandistico.