In Cina i tassisti fanno gli scontrini. Ci vivo da trentanni e la polizia non mi ha mai fermato. Giuseppe Portogallo è piazzese e vive in Cina da quando ha sposato Wu Liping. Da allora non si è mosso più dalla terra della grande muraglia. E un manager, che parla linglese, il francese e naturalmente il cinese. Fa tante cose ma, soprattutto, ha un obiettivo valorizzare i rapporti tra la Sicilia e la Cina. Insomma, per Portogallo, che ormai è mezzo cinese la Cina è un paese normale. In Cina ha realizzato importanti operazioni di ristrutturazione industriale, finanziaria e di internazionalizzazione (costituzione di Joint-Venture produttive,start-up e gestione) acquisendo lesperienza necessaria per essere efficaci in contesti multiculturali. Tutti pagano le tasse, tutti lavorano. In Cina le comunicazioni sono straordinarie. Abbiamo tutta la libertà che vogliamo dice Portogallo – Quando mi sposto sono sempre coperto dalla rete umts e non cè nessuna limitazione di internet, come invece al contrario si dice. Eppoi il regime non è mai esistito continua Portogallo – cè, semmai, un socialismo cinese dai tempi di Deng Shiao Ping. Da allora cè il libero scambio, le imprese possono fare affari, cè libertà. Insomma a sentire parlare Giuseppe Portogallo della Cina, la terra della grande muraglia non fa paura. Anzi, viene voglia di visitarla e di conoscerla meglio senza la mediazione dei grandi mezzi di comunicazione. Portogallo torna spesso nella città dei mosaici. A volte per vacanza ed a volte per lavoro. Adesso tornerò ad ottobre dice – abbiamo costituito un fondazione per implementare i rapporti culturali tra noi e la Cina. E dedicata a Prospero Intorcetta. Qualcuno lo conosce solo per la via intitolata ma è stato un grande personaggio nato a Piazza Armerina nel 1625, che diventato gesuita è andato in missione in Cina dove ha tradotto per primo le opere di Confucio in latino. Alla fondazione hanno già aderito il comune e la diocesi conclude Portogallo.