Daniele Emanuello, prima della fuga, ha ingoiato i pizzini che aveva con sé. Lo ha appurato lautopsia svolta ieri sul cadavere. I messaggi, recuperati dal medico legale, erano avvolti in un cellophan e sono perfettamente leggibili. La procura distrettuale antimafia di Caltanissetta li analizzerà nelle prossime ore. Per quanto riguarda la dinamica della sparatoria il procuratore reggente di Caltanissetta, Renato Di Natale, ha spiegato che a colpire Emanuello è stata una raffica di mitraglietta mentre tentava di scendere una scarpata a poche decine di metri dalla casa di Villapriolo nella quale era nascosto da una settimana . Individuare quale arma abbia sparato è molto difficile in quanto il proiettile che ha colpito il mafioso non è stato ritrovato.