Il sindaco Maurizio Dipietro ha convocato una conferenza stampa per difendersi dallattacco mosso a mezzo stampa, dal Movimento cinque stelle, sia nei suoi confronti che nei confronti dei 28 consiglieri comunali, i quali, nei giorni scorsi, hanno bocciato la proposta di delibera sullacqua pubblica, avanzata dai due consiglieri pentastellati Davide Solfato e Marilina Frattalemi. Ma vediamo lantefatto: i due consiglieri, inizialmente avevano presentato, alla luce della legge sullacqua pubblica, approvata questestate allArs, una proposta di delibera ( non prima di aver proposto, sbagliando, una mozione sullo stesso argomento).
La proposta è stata fatta propria dalla conferenza dei capigruppo, la quale, allunanimità, lha proposta al sindaco Dipietro che condividendola, lha portata in Consiglio per lapprovazione. Ma nel frattempo la legge regionale veniva impugnata dal Governo Nazionale per presunta incostituzionalità e, subito dopo, lassessore Vania Contraffatto, emetteva una circolare che veniva evidenziata consigliere Pd Mario Tremoglie. Nella circolare, la Contraffatto metteva in guardia i comuni, dallattuare la normativa sullacqua pubblica, poiché a causa di mancanza di norme transitorie nella stessa, si potevano causare, applicandola, danni allerario con conseguenti responsabilità anche penali.
È così i consiglieri tutti, nellinteresse della città, bocciavano la delibera che il sindaco, per principio, non ritirava poiché avrebbe voluto che il Consiglio tutto, allunanimità, così come laveva proposta la ritirasse. E così è esplosa lira dei Cinque stelle che sono stati definiti dal consigliere Paolo Gargaglione (presente alla conferenza stampa insieme al consigliere Dante Ferrari), sconfinatamente ignoranti amministrativamente.
E il sindaco Dipietro ha dimostrato che non demorde dalle sue intenzioni di tornare allacqua pubblica e ha sottolineato ai giornalisti che vuole ripercorrere la strada già intrapresa a costo zero, ovvero ricontattare i sindaci che fanno parte del Consiglio di amministrazione dellAto idrico e farli ritornare sulle proprie decisioni in merito alla rescissione del contratto alla società gestrice del Servizio idrico integrato (Acqua Enna), sempre che non arrivi prima la Magistratura, adita dallo stesso Dipietro più di un anno fa. Va ricordato, infatti, che Acqua Enna è inadempiente del pagamento del canone di concessione annuale (600mila euro lanno) per circa quattro anni, verso lAto e tale mancanza è condizione di rescissione del contratto ma Il commissario Pietro e Lo Monaco, alcuni mesi fa, facendosi forza della maggioranza Ato di 18 sindaci su 20, compreso quello 5 Stelle di Pietraperzia, decideva di fare un accordo bonario con Acqua Enna consentendogli di saldare il debito rateizzato. Votavano contro solo Dipietro e un delegato del sindaco di Troina.
Come si evolverà questa vicenda? Dipietro è risoluto è convinto di andare avanti ed è incoraggiato dal fatto che se la rescissione dovesse avvenire per inadempienza di Acqua Enna, il Comune non dovrebbe sborsare nemmeno un euro di penalità per rescissione unilaterale del contratto.
Mario Antonio Pagaria