Dopo il tesoretto , la spallata di Berlusconi , la cosa rossa e la cosa bianca i titoli dei giornali sono pieni di termini pieni di enfasi che , seppur aiutano ad individuare e catalogare largomento delle notizie e dei temi trattati , a volte sono veramente ridicoli.
Non è colpa dei giornalisti, ma lesigenza di coniare tormentoni politici rappresenta la necessità divulgativa di una politica che è in cerca di una forma di comunicazione più diretta e semplice.
Berlusconi , sempre attento alla forma e sempre attorniato da esperti della comunicazione, sa bene che il consenso lo si crea anche attraverso il sapiente utilizzo dei termini e la loro ripetizione costante e ossessiva. Ritornando al termine spallata, non può certo sfuggire come i rappresentanti di Forza Italia lo abbiano ripetuto ad ogni loro intervento, rispondendo ad una precisa strategia della parola messa a punto dal Cavaliere e dai suoi esperti.
Nulla di male. Sono strategie che ormai i politici conoscono e utilizzano con disinvoltura. Le tecniche di comunicazione , quelle derivate dalla programmazione neuro linguistica (PNL), non si limitano però a facilitare la comunicazione ma , a volte, diventano subdole e aggressive.
Tra quelle più adoperate vi sono le tecniche che mirano a costruire la verità e ad influenzare limmaginario collettivo utilizzando lesatto opposto della realtà dei fatti: basta ribadire più volte una falsità o una mezza verità con determinazione ed enfasi, dando limpressione che non esiste possibilità di essere smentiti, affinché ciò che si afferma diventi plausibile, possibile e, infine, certo.
E chiaro che queste strategie vanno a segno soprattutto nelle menti più influenzabili, meno provviste di filtri adatti a depurare i flussi informativi che provengono in modo massiccio dalle fonti di informazione, ma è anche vero che sono molti coloro i quali non hanno memoria storica degleventi e , soprattutto, la possibilità di effettuare riscontri oggettivi sulle informazioni.
La conseguenza è che spesso tutto questo porta ad una mancanza di dialogo tra le forze politiche impegnate a ribadire concetti da propaganda e che lopinione pubblica non è in grado di distinguere più tra i fatti e la loro trasposizione in termini di ricerca del consenso.
Nicola Lo Iacono